
WITHOUT YOU di Mariah Carey

Cover di una cover, nel senso che Without you divenne celebre non per l’originale ma per una riedizione del brano che fu prodotto da Harry Nilsson nel 1971, un musicista e cantautore americano che compose canzoni anche per John Lennon, con il quale egli collaborò per un certo periodo, agli inizi degli anni ’70.
L’originale fu inciso dai Badfinger (1970), un gruppo inglese che ebbe l’onorato merito di essere nominato erede dei Beatles, sebbene la formazione della band sia stata cambiata più volte, dal 1964, giungendo ad oggi con membri diversi da coloro che formavano quel gruppo pop rock che nacque nel Galles. Originariamente il brano doveva intitolarsi If it’s love, ma non si abbinava bene con il ritornello, che è poi il pezzo forte della canzone, tramite cui quest’ultima è diventata celebre.
Una delle voci più spettacolari del panorama musicale internazionale, Mariah Carey ha interpretato numerosi brani, tutti bellissimi, e Without you è uno in cui ha dato il meglio di se stessa. Uscito nel 1994, il brano riproduce il pezzo dei Badfinger ma l’interpretazione è sicuramente unica, considerando che Maria Carey non è stata la sola artista a reinterpretarlo.
Con questa canzone la cantante raggiunse per la prima volta il primo posto nelle classifiche, vincendo il Disco d’Oro e di Platino in diverse nazioni. Fu il brano che la portò al successo, attraverso il quale il mondo conobbe la magnifica voce di Maria Carey.
Il testo rappresenta un’autentica disfatta, dove tutte le forze e le speranze vengono a mancare, per via della rottura di questo rapporto d’amore, una rottura animatamente inaccettata che segna l’inizio di un periodo buio, senza più stimoli, con nessuna energia per poter continuare a lottare. Lui, o lei in questo caso, nell’interpretazione della Carey, si sente inutile e non sarà mai più la stessa persona, senza cuore e senza occhi, non potrà più vedere né amare nessun altro. Una rottura fresca, a quanto pare, non per essere cinici ma si sa, che il tempo ripara ogni cosa, e alla fine si va avanti, vuoi o non vuoi, è la capacità umana di sopravvivenza.


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