
NOI, RAGAZZI DI OGGI di Luis Miguel

Puoi farci piangere, ma non puoi farci cedere… Noi sappiamo in cosa credere. Erano i ragazzi degli anni ’80, quei ragazzi che ancora vivevano di ideali, senza cellulare e senza computer, guardavano il cielo e si guardavano negli occhi, vivevano il mondo concretamente. E, questa canzone di un giovanissimo Luis Miguel, scritta dal nostro Toto Cutugno, era un qualitativo inno di quella generazione, degnamente interpretato da questo cantante messicano che, appena approdato in Italia, divenne subito l’idolo delle adolescenti.
Luis Miguel era quello che poteva definirsi un bravo ragazzo, elegante e ben educato, nelle sue performance indossava sempre giacca e cravatta, benché all’epoca fosse appena un adolescente, quando con Noi, ragazzi di oggi partecipò al Festival di Sanremo, durante l’edizione del 1985. Aveva solo 14 anni, eppure risultò vero vincitore della manifestazione, anche se tecnicamente arrivò secondo, dopo i Ricchi e Poveri che vinsero con la canzone Se m’innamoro.
Infatti, il brano Noi, ragazzi di oggi divenne dominatore indiscusso delle Top Ten per diverse settimane, scendendo poi al secondo posto lasciando la vetta ad Eros Ramazzotti, con la sua Una storia importante. La versione in Spagnolo fu utilizzata come colonna sonora di un film messicano dove Luis Miguel fu protagonista (“Fiebre de amor”, 1985), essendo diventato l’idolo delle ragazzine di allora, mentre quella in Italiano fu utilizzata molti anni dopo, nel film “Notte prima degli esami” (2006).
Peraltro, questa canzone è così rappresentativa che è stata utilizzata anche per accompagnare un film drammatico diretto da Marco Risi, “Fortapàsc” (2009), in cui si narra la triste storia del giornalista napoletano Giancarlo Siani, che nel 1985 fu assassinato dalla Camorra, per aver messo troppo il becco nei suoi “affari”. Il testo della canzone, infatti, rispecchiava alla perfezione la vita di questo giovane uomo che, occupandosi di Cronaca Nera, metteva in gioco i suoi ideali e il suo coraggio, la sua determinazione anche a costo della sua incolumità, proprio come riportano le strofe citate all’inizio.
L’apparizione di Luis Miguel in Italia è stata un’apparizione lampo, ma nel suo Paese, il Messico, sin dal 1981 ha continuato la sua attività di cantante, anzi è ancora molto apprezzato per il suo genere romantico e melodico, di tendenza pop, ha mantenuto la sua eleganza e il suo stile e piace moltissimo a tutte le generazioni messicane e in genere latine, a tal punto da aver vinto diversi Dischi d’Oro e di Platino. Può essere paragonato ad un moderno Julio Iglesias, che invece ha ceduto lo scettro al suo figliol prodigo, Enrique Iglesias.


Fonte Video inserito (di proprietà del canale corrispondente): YouTube


Link utili: