
IL CIELO IN UNA STANZA di Gino Paoli

★ Musica Anni ’60 ★
Conosciuta come una canzone di Gino Paoli, Il cielo in una stanza fu invece da lui scritta per essere interpretata da Mina, infatti la prima edizione fu proprio di costei, quando venne pubblicata per la prima volta su 45 giri, nel 1960. Il brano, comunque, nel corso degli anni è stato interpretato da decine e decine di artisti di rilievo, tra cui Giorgia, Massimo Ranieri e Franco Battiato, sia come cover che come interpretazioni isolate, in occasione di show televisivi o pubblici, od anche di concerti.
Riprodotta anche in versioni straniere, in Spagnolo, Tedesco e Inglese, Il cielo in una stanza non fu inizialmente apprezzata, a tal punto che i primi artisti ai quali fu presentata non piacque. Neanche a Mina francamente, ma in seguito si convinse, dopo averla ascoltata al pianoforte e con la voce dello stesso Gino Paoli.
Probabilmente, l’aspetto del brano che non convinceva era il tema che affrontava, anche se dalle parole del testo non si evince minimamente: la protagonista delle strofe era una donna di malaffare che lavorava in un bordello di Genova, che appunto aveva il soffitto di colore viola.
Tuttavia, la romanticità delle parole non dev’essere necessariamente svalutata, benché nata da un incontro ambiguo, che di romantico in effetti non avrebbe proprio nulla, poiché quando l’amore bussa ogni tetto è un cielo, ogni stanza è un infinito spettacolo di luci e di colori, un’esplosione di magia e un prato sconfinato dove poter correre e gioire, sorridere… con un soave profumo di fiori all’intorno e un dolce frusciare di foglie come in una eterna primavera. Non esistono più mura, non esistono palazzi, strade strette e buie, rumori assordanti e grida di dolore… solo silenzio, solo magia. Parla il nostro cuore.
Una canzone di cinquant’anni fa, se ci pensiamo bene, una canzone che forse all’epoca era sì amata, dal pubblico ignaro, ma forse non veniva ascoltata come si deve, capita come si deve, presa esclusivamente come una dolce melodia da ascoltare e nulla di più. Eppure, il profondo senso di queste poche parole, ripetute non a caso, dovrebbero immergerci nel senso vero di questa poesia in musica. Da dedicare sicuramente ad una persona che ci fa volare, oltre i confini, oltre lo spazio, oltre il tutto…


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